19 novembre 2020 

ADDIO MAESTRA LA TUA LUCE BRILLERA' PER SEMPRE

Ci sono persone che, quando se ne vanno, creano voragini in chi ha avuto la fortuna di incontrarle, ma quel vuoto che sembra incolmabile quando gli occhi si spengono, in realtà si riempie di un amore così grande da valicare il confine della morte e riversarsi in ogni cuore.

È quanto sta succedendo ai cuccioli della Scuola Primaria di Puegnago d/G che, dalla prima alla terza elementare, hanno incontrato fra i banchi di scuola la maestra Barbara Sartori, una donna dalla voce esile e pacata che, animata dalla passione per l’insegnamento, riusciva a “rendere divertenti e interessanti anche gli argomenti difficili e noiosi”, scrive un’allieva, e che trasmetteva in modo naturale l’amore per la scienza, la matematica e la conoscenza in generale.

La missione di Barbara erano i bambini che venivano prima di ogni altra cosa; sempre sorridente e disponibile, non si arrabbiava mai, ma li ascoltava come fossero figli suoi riuscendo, con dolcezza, a far breccia anche nei cuori più difficili.

Barbara ha vissuto pienamente ogni singolo giorno delle sue 47 stagioni, dipingendo, scrivendo poesie, studiando e continuando, anche nei due anni di malattia, ad amare la vita e ad andare a trovare i suoi bambini per donare loro cioccolatini e sorrisi.

È dell’agosto scorso l’ultima lettera nella quale scriveva: “Non ho dimenticato nulla di voi, il suono delle vostre voci, le vostre risate (…) Troveremo il modo per darci un abbraccio (…) e, nel caso non dovessi incontrarvi prima dell’inizio della vostra nuova avventura scolastica, mi raccomando di farvi valere, di impegnarvi e mostrare l’entusiasmo di imparare che ricordo bene”.

I suoi alunni adesso sono in prima media, ma quell’abbraccio non è più stato possibile. Poi, inesorabile, il 16 novembre è calata la mannaia su di lei e, a ruota, su di loro, sulle colleghe di Puegnago dove ha insegnato per 8 anni, sulla mamma Pina, sul papà Ivo, sul fratello Eddy, sugli amici.

Addio maestra Barbara, la tua luce non si è spenta, ma continua a risplendere nei cuori di tutti coloro che sono stati graziati dalla dolcezza dell’incontro con te e che, all’unisono, ti sussurrano il loro grazie.