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L'AMORE CONTAGIA UN CUORE DI GHIACCIO
La storia di Tom Junod mi ha particolarmente appassionato. Tom è un giornalista della rivista statunitense Esquire, un uomo che non perde occasione per demolire coloro che intervista.
Con sua grande sorpresa viene incaricato dalla Direzione di scrivere un articolo su Fred Rogers, un’adorata stella della televisione americana che da 30 anni conduce un famoso programma ricco di buoni sentimenti.
Tom è stupito non solo per l’incarico, che non ha nulla a che vedere con il suo ruolo («Mi hai assunto come giornalista investigativo, non faccio sviolinate!»), ma anche perché Mr. Rogers ha accettato la proposta dell’intervista a patto che venisse mandato Tom.
Il giornalista raggiunge il celebre personaggio (magistralmente interpretato da Tom Hanks nel film “Un amico straordinario”) sul set e subito assiste ad una scena fuori programma; il conduttore, invece di registrare la trasmissione, si sta intrattenendo da più di un’ora con un bimbo malato venuto a trovarlo.
Tom cerca subito tracce di falsità in quell’uomo che mette sempre il prossimo al primo posto ma, frequentandolo, non solo non ne troverà, ma gli si svelerà il mondo a lui sconosciuto di chi vive a cuore aperto.
Conoscendo a spizzichi e bocconi Mr. Rogers, la scrittura del pezzo per Esquire sugli “Uomini fonte d’ispirazione” diventa, per l’incattivito Tom, un viaggio nel flusso dell’amore che lo porterà a dire al conduttore: «Lei ama le persone spezzate dentro come me» e a sentirsi rispondere: «Lei non è spezzato dentro».
Eppure Tom ha davvero una frattura interiore che lo porta di continuo a entrare in guerra con se stesso e con il mondo intero mentre, Mr. Rogers, fa esattamente il contrario diffondendo, al suo passaggio, sorrisi, attenzioni e affetto. Non solo. Mr. Rogers, non giudicando, non nota affatto la durezza di Tom, ma vede in lui un’anima preziosa da amare nella sua unicità e questo, cambia tutto.
Che liberazione essere accolti per come siamo, senza recita di copioni o cambi d’abito e, a nostra volta, che sollievo sperimentare l’astensione dal giudizio! È un uscire dalla logica della rabbia ed un entrare, a grandi falcate, in una realtà “fred-rogersiana” che non è buonismo a tutti i costi, ma buon-vivere.
L’intervista a Fred Rogers di Tom Junod si è guadagnata la copertina di Esquire nel novembre del 1998 con l’articolo “Can You Say… Hero?” (Puoi dire... Eroe?) ripubblicato poi nel 2017.
Le 400 parole commissionate dalla rivista sono diventate quasi 6000, e non perché Tom si sia dilungato nel descrivere un eroe, ma perché il giornalista ha lasciato libera la sua penna, per la prima volta, di raccontare come il suo cuore, a contatto con l’amore, si sia scongelato.
Non giriamoci attorno, siamo tutti Tom e, come lui, portiamo quotidianamente fuori quello che abbiamo dentro. Nel bene e nel male.
E allora perché, anche solo per un giorno, non provare a portar fuori qualcosa di immensamente bello? «Ben lo sappiamo e il vento ce lo disse» (Carducci) che ogni cambiamento inizia da noi.
E allora basta con i musi duri! Diamo voce al nostro cuore. Sorridiamo. Sospendiamo il giudizio a 360 gradi perché, se non lo faremo, non riusciremo a portare a termine la nostra missione che, per dirla alla Mr. Rogers, è «dire alle persone che ognuna di loro è preziosa».
#20novembre2021
#GiornaleDiBrescia
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ENGLISH VERSION
LOVE THAWS A FROZEN HEART
Knowing Mr. Rogers in dribs and drabs, the writing for Esquire on “Men source of inspiration” becomes, for the disillusioned Tom, a journey in the flow of love that will lead him to say to the presenter: «You love people like me - broken inside “and to be answered:” You are not broken inside. “
But Tom really has an inner fracture that leads him to continually fight with himself and with the whole world while, Mr. Rogers, does exactly the opposite, spreading smiles, attention and affection as he passes by.
Mr. Rogers, as he is not judgmental, doesn't notice Tom’s toughness at all, but he sees a precious soul in him, someone to be loved in his singleness and this changes everything.
What a relief to be welcomed as we are, without acting or changing clothes and, in turn, what a relief to experience abstaining from judgment!
It is a way out from the logic of anger and to enter at great strides, in a “Fred-Rogersian” reality that is certainly not do-gooding at all costs, but simply good living.
Tom Junod’s interview with Fred Rogers earned the cover of Esquire in November 1998 with the article entitled “Can You Say ... Hero?” Later re-published in 2017.
The 400 words commissioned by the magazine became almost 6000, and not because Tom dwelt in describing a hero, but because the journalist let his pen run free for the first time and wrote of how his heart had thawed in contact with love.
Let’s not beat around the bush, we are all “Tom” in some way, and like him, we show off what we have inside every day - for better or for worse.
So why not try to bring out something immensely beautiful, even just for one day?
«We know it well and the wind told us» (Carducci) that every change starts from us.
So stop with hard faces and give voice to the heart. Let’s smile. Let’s cease the continued judgments because, if we don’t, we will not be able to carry out our mission which, to say it with Mr. Rogers’ words, is “to tell people that all of them are precious”.