IL POTERE ATTIVO E AUTUNNALE DELL'AMORE

È una morsa, a volte un cappio, la notte della solitudine, quando credi di non farcela e la mente ti assale, stringe e non molla; pensi e ripensi ma, ovunque vaghi, non scorgi via d’uscita perché tutte le porte sono bloccate dalla stessa parola-spranga: solitudine.

Cosa ci fa paura, in realtà? La solitudine dell’incontro con le nostre profondità perché “se guarderai a lungo nell'abisso, l'abisso guarderà dentro di te” (Nietzsche) o l’isolamento di quando siamo fisicamente disgiunti dagli altri?

Esiste davvero la separazione o è un’illusione? “Non è un’illusione” afferma la mente, “Sì che lo è” sussurra il cuore.

Il modo per superare il senso di isolamento dato dalla separazione che il nostro corpo fisico percepisce come reale, secondo Erich Fromm, è l'amore che lo psicologo e filosofo tedesco definisce come potere attivo che annulla le pareti che ci separano dai nostri simili e che tuttavia ci permette di essere noi stessi e di conservare la nostra integrità. 

Mi guardo attorno alla ricerca di questo potere attivo e allargo lo sguardo all’alba del nuovo giorno che pennella il cielo di rosa per poi tingerlo ancora in un crescendo infuocato fino allo scoppio finale, l’oro del sole,

il potere attivo che cambia i connotati del mondo e di ognuno di noi nel suo far virare la notte buia della solitudine, nella luce del nuovo giorno adorno di speranza. 

Cielo e sole sono sempre lì, la difficoltà sta nella decodifica del linguaggio, immediata fra simili, ma non fra uomo e natura;

se infatti è un albero ad abbracciarci con le sue fronde o un mare con le sue acque, sulle prime fatichiamo a percepirne il beneficio interiore perché la comunicazione è non verbale ma, ’sulle seconde’, mentre i 5 sensi vagano ancora distratti dalla mente, il cuore batte i suoi rintocchi in perfetta armonia con l’universo donandoci una piacevole sensazione di pace.

Nel film Mister Morgan Michael Caine, rimasto vedovo, alla domanda sul perché lui abbia smesso di amare la vita, risponde: «Se perdi questa persona credi che tutto il resto si fermerà con lei, ma tutto il resto invece va avanti lo stesso. Jirodo diceva: puoi sentire la mancanza di un’unica persona anche se ne hai intorno tante altre inutili.

Queste persone sono una nuvola, degli estranei che ti annebbiano la vista, sono una folla senza senso. Sono come un’inutile distrazione. Così tu cerchi l'oblio nella solitudine. Ma la solitudine ti fa solamente appassire».

E se questa ‘folla senza senso’ contenesse la via d’uscita al nostro inquieto vagare e lo star male nella solitudine servisse a farci vedere che ci stiamo facendo cattiva compagnia?

È ancora autunno, le foglie cadono insieme ai dolori, ai rancori e a tutto il seccume che non serve più né all’albero né a noi.

Quel che ancora conta resta in piedi nel tronco, dove scorre il potere attivo dell’amore, l’unico in grado di trasmutare ogni istante in uno scoppio di sole.

“Verrà un giorno in cui l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza: a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo. L’uomo non ha limiti e, quando se ne renderà conto, sarà libero anche qui, in questo mondo (Giordano Bruno).”

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#5novembre2022
#GiornaleDiBrescia


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